L’ultima intervista (che potete ritrovare nel Dodicesimo Numero del nostro Magazine) è avvenuta lo scorso novembre, in un periodo totalmente diverso per l’intera collettività. Prima di tutto ti vogliamo chiedere come ti senti dopo questi mesi così difficili. Come pensi che sarà il teatro dopo questo duro momento? Le persone avranno paura?

Sto molto benne in questo periodo, perchè per la prima volta, dal 2006, mi sono finalmente fermata. Ho tempo per tutto. Ho tempo per mio figlia, la mia famiglia, la mia casa e il mio corpo… Adesso ho più tempo per imparate cose che non aveno potuto fare prima, come cucinare. Sono anche più positiva adesso di quanto non fossi prima. Sto pensando molo alle persone della mia vita e a quella che mi sta succedendo in generale negli ultimi 5-6 anni. È stato un momento difficile ed è un po’ spaventoso, ma cerco di non far prevalere brutte emozioni. Cerco di espellere tutto e continuare a pensare positivamente. Credo che i momenti difficili avvengano per una ragione. Probabilmente significa che dobbiamo solo fermarci e riflettere. Ovviamente è un po’ stressante, vivere con i risparmi e pianificare il futuro, preoccupandosi per quanto tempo potrebbe continuare questa situazione. Anche sapendo che sto facendo del mio meglio per rimanere positiva, e la cosa più importante è che non abbiamo nessuna di queste altre ondate di cui le persone parlano. Dobbiamo stare attenti. Stai pulito, lavati le mani! So che qualunque cosa stia succedendo nel mondo, non possiamo cambiare tutto da soli. Ma possiamo cambiare noi stessi. Dobbiamo aspettare e vedere cosa decideranno i leaders mondiali.

È triste quando vedo i teatri aperti ma con posti vicini vuoti. Se questa è la realtà che dovremo accettare per ora, così sia. Non possiamo preoccuparci di cose che non possiamo cambiare, ma possiamo cambiare il nostro modo di pensare e cercare di stare calmi.

Read the complete interview in the June issue of OperaLife here.

Photo credit: Karlina Vitolina/ Tatyana Vlasova